Oggi è il 21
dicembre, la notte più lunga dell’anno, il solstizio di inverno, che in Iran
viene celebrato con la festa di Shab-e Yalda.
Questa
ricorrenza iraniana, pur appartenendo a una cultura così lontana dalla nostra, pare
abbia alcune affinità con la tradizione cristiana del Natale.
"Shab"
in persiano vuol dire "notte", mentre la parola "Yalda"
proviene dal siriano e vuol dire “nascita”. La parola "Yalda"
nella lingua Assiro-Babilonese significava "natività", ed era
una festa che veniva celebrata sia dalla religione Zoroastrina che da quelle
Ebraica e Cristiana.
La festa di Yalda celebra la nascita di Mitra, dio del sole, che rappresentava
la luce, la bontà e la forza della terra, e il suo trionfo sul potere
dell'oscurità. Quindi, "Shab-e Yalda" è sinonimo dell'inizio di un
nuovo periodo di gioia e di luminosità, i giorni incominciano ad allungarsi e
sopraffare la buia notte.
Nell’antichità l’inverno era considerato simbolo di
avversità: trascorrere insieme la notte più buia dell’anno era un modo per affrontare uniti le difficoltà della vita,
aspettando che l’aurora sconfiggesse le tenebre. Il rosso, colore simbolo della
festa: è legato al fuoco, presente durante la notte di Yalda fin dai tempi
degli zoroastriani perché simbolo di salute e forza. In Iran tutta la famiglia
si raccoglieva intorno ad una stufa di legno sulla quale era stesa una coperta
enorme e passava la notte raccontando
storie e leggendo poesie.
Molti degli antichi rituali sopravvivono ancora oggi, per
questa festa non mancano melograno e
anguria, simboli di abbondanza e la frutta secca che rappresenta energia
e gioia.
La ricetta che propongo oggi era stata elaborata diversi
giorni fa in vista del Gluten free (fry)day, al quale non sono riuscita a partecipare
perché letteralmente travolta dagli impegni di questi giorni.
La posto oggi sfruttando la presenza di un ingrediente, la
cannella, che è molto presente nella cucina persiana e quindi tracciando un
seppur debole filo conduttore fra questa profumatissima crema e la storia che ho voluto raccontarvi.
Questa crème brulée è molto semplice, l'unica difficoltà consiste nel "bruciare" lo zucchero sulla crema. Io ho usato un cannello caramellizzatore, credo tuttavia che si possa ottenere un buon risultato ponendo le cocotte per pochi minuti sotto il grill alla massima potenza dopo aver spolverato di zucchero la superficie della crema.
Un'ultima precisazione, la crème brulée si distingue dalla crema catalana perché, a differenza di quest'ultima, che viene preparata sul fornello, si cuoce in forno, riducendo così il rischio di sbagliare.
Crème brulée alla cannella
200 ml latte intero
300 ml panna fresca
60 g zucchero semolato
6 tuorli di uovo
1 cucchiaino di cannella
zucchero di canna
Preriscaldate il forno a 150° C e mettete nel forno una
casseruola con acqua per la cottura delle creme.
Versare il latte e la panna in una casseruola, aggiungete la
cannella e portate a bollore a fuoco medio. All’ebollizione togliete la pentola
dal fuoco e lasciate riposare 10 - 15 minuti.
Mescolate velocemente con una frusta elettrica i tuorli e lo
zucchero, ma non fate gonfiare il composto.
Versate pian piano il latte caldo sul composto di uova e
zucchero mescolando. Filtrate la crema
attraverso uno chinois e riempite le cocotte.
Ponete le cocotte nella casseruola nel forno. Fate cuocere circa 20 minuti. Spolverate di zucchero di canna e "bruciate" con un cannello o ponendo le cocotte sotto il grill alla massima potenza per pochi minuti.
Cinnamon crème brulée
200 ml whole milk
300 ml fresh cream
60g caster sugar
6 egg yolks
1 teaspoon of cinnamon
Preheat oven to 150 ° C. Put in the oven a pan with water for cooking creams in a bain-marie.
Pour the milk and cream in a saucepan, add the cinnamon and bring to a boil over medium heat. Boil, remove the pot from the heat and put aside for 10-15 minutes.
Stir quickly with an electric whisk the egg yolks and sugar, but do not inflate the compound.
Slowly pour the hot milk over the egg mixture and stir sugar. Filter the cream through a chinois and fill the ramequins.
Place the ramequins in the casserole in the oven. Cook about 20 minutes.
Sprinkle brown sugar and "burn" with a torch or placing the ramequins under the broiler for a few minutes.
La storia che ci hai raccontato è bellissima e molto interessante! Leggendola mi sarei mangiata un bel cucchiaino di questa tua bontà che ha tutta l'aria di essere strepitosa!! :) Un bacione
RispondiEliminaIo adoro la créme brulée ... quindi il mio giudizio non vale... ma sì per me è strepitosa! Baci
EliminaChe meraviglia... voglio mettermi anche io vicino alla stufa e ascoltare storie per tutta la notte! Deve essere un momento davvero speciale... da aspettare con ansia...
RispondiEliminaLa crème brulée è uno dei dolci che preferisco, perchè mi fa impazzire quella crosticina! Prima o poi la voglio preparare anche per voi, solo che non avendo il cannello devo migliorare l'aspetto della superficie, non mi viene bene come a te! :D Brava... anche per le foto, sai? Luminose e natalizie con eleganza! :-)
Forse è il mio dolce preferito.. e questa ricetta dà tanta soddisfazione.. il cannello è utile ma quando non lo possedevo utilizzavo il grill... e la crema era comunque buona, un abbraccio
EliminaNon conoscevo questa festa ma già mi piace ^_^
RispondiEliminaBuonissima proposta x godersi la notte + lunga ^_^
Un bacio e tanti auguri <3
Anche per me è stata una sorpresa.. Auguri cara
Eliminanon conoscevo questa ricorrenza...
RispondiEliminala creme brule non l'ho mai fatta,questa alla cannella però mi piace proprio!!
Cara barbara questa crema è assolutamente da provare ;)
Eliminaho imparato qualcosa sull'iran che ignorava molto interessante anche la ricetta, auguri
RispondiEliminaGrazie ciao!
EliminaCiao cara,
RispondiEliminadopo un periodo di assenza dal blog sono tornata.
Molto bella questa storia che si perde nella notte dei tempi , l'ho letta con molto interesse come questa ricetta che ha come protagonista la meravigliosa cannella.
Ti auguro una buona giornata e naturalmente buone feste nel caso non dovessimo beccarci in questi giorni ;)
Cara Audrey sapevo che ti sarebbe piaciuta, credo che molti interessi ci uniscano. Passerò da te per farti gli auguri!
EliminaChe bella la crème brulée! Nonostante le varie tappe in Francia, però, non ci è mai capitato di poterla assaggiare, ma la tua versione ci piace tanto, non sembra troppo dolce e quindi ci dai l'occasione di poterla preparare e mangiare per la prima volta :-) E poi la cannella...che spezia incredibile che rende le tue crème brulée anche particolarmente natalizie! Insomma, ci piace, ci piace proprio tanto. Baci :-*
RispondiEliminaGrazie amiche mie! La cannella la rende natalizia anche se questa cretina è adatta davvero a ogni stagione. Un abbraccio
Eliminaquesto è il periodo della cannella..degli agrumi..della tradizione...stupenda premessa...le tradizioni e i riti ad esse legate mi sanno di antico ... di forte...di radici...questa ricetta la rifaccio in questi giorni...stampata ed attaccata al mio frigo...grazie!
RispondiEliminaSembra che tutto alla fine sia legato da uno stesso filo, è vero? Un abbraccio
Eliminaè uno dei miei dolci preferiti!!che bella che ti è venuta!!
RispondiEliminaAnch'io amo tantissimo questo dolce!! Ciao
EliminaMa lo sai che in assoluto l'antropologia è la materia che più mi affascina???? Anche più del cinema :) adoro sentire questo genere di storie legate ai riti delle popolazioni :)) La tua crème brulée è strepitosa!! Che l'adoro credo tu lo sappia già, per cui non vedo l'ora di provare la tua ricetta :)) Un bacio e ti auguro buone feste :)
RispondiEliminaAnche con te cara An c'è un filo che ci lega in tanti interessi, ora anche l'antropologia di cui purtroppo non sono un'esperta ma che mi incuriosisce tanto. Un abbraccio
RispondiEliminaNon conoscevo questa festa e trovo questo dolce buonissimo, Buon Natale
RispondiEliminaAugurissimi anche a te Simona :-)
RispondiEliminaPasso per gli auguri tesoro. Felice natale e grazie per il tuo affetto
RispondiEliminaUna festa molto significativa, la notte, il buio e stare insieme per scongiurare la paura; bellissima la storia che si lega a questo piatto, il cibo è sempre un veicolo di cultura e tradizioni che amo ascoltare come le favole da bambina. Grazie per questa condivisione e soprattutto per questa ricetta che ho subito messo nel mio quadernetto. Proverò con il grill ma il cannello lo avrò, sarà mio!!! un augurio speciale per un anno nuovo pieno di luce! a presto mony***
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